Chi vigila sulla sicurezza sul lavoro?

La sicurezza sul lavoro: una responsabilità imprescindibile

Le ore passate all’interno del proprio ambiente lavorativo sono molte e, a seconda della tipologia di azienda, il rischio di imbattersi in spiacevoli incidenti non è così insolito. Proprio per tale motivo è fondamentale parlare di sicurezza sul lavoro, al fine di assicurare la tranquillità e la protezione di tutti coloro che trascorrono molto tempo nel posto di lavoro.

Vista l’importanza della tematica è inoltre opportuno nominare chi vigila sulla sicurezza sul lavoro e quali sono gli organismi principali, previsti dal nostro ordinamento giuridico, cui è assegnato l’intervento di protezione e vigilanza.

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La normativa statale: Il decreto legislativo 81/2008

Il decreto legislativo 81/2008, all’articolo 13, stabilisce quali sono gli organi cui spetta occuparsi della sicurezza negli ambienti lavorativi.

A livello generale il legislatore ha stabilito che, in materia di sicurezza sul lavoro, intervengono:

  • l’azienda sanitaria locale,
  • il comando dei vigili del fuoco, competenti in tutti il territorio sia in materia di salute che di sicurezza.

Tali enti pubblici, in special modo le aziende Asl, attuano tale vigilanza tramite l’intervento di specifiche strutture ovvero l’Ufficio Servizi Prevenzione e Sicurezza, il Servizio di Igiene e quello della Medicina del lavoro, che sono dislocati in tutto il territorio italiano.

Ministero del Lavoro: Quando interviene?

Il Ministero del Lavoro oltre che intervenire in via generale, come visto sopra, per vigilare sulla sicurezza sul lavoro, è competente anche riguardo i lavori che prevedono grandi portate d’acqua, i cantieri in cui devono realizzarsi grandi opere ed infine per le attività che prevedono grandi rischi di salute per i lavoratori e per i cittadini.

L'imprenditore è tenuto ad adottare nell'esercizio dell'impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.

L’articolo 13 del decreto 81/2008: La vigilanza su denuncia del cittadino

La vigilanza, per garantire la sicurezza sul lavoro, deve attivarsi anche in altri casi previsti dalla legge che sono: la denuncia del lavoratore che ha subito un infortunio, quando il sindacato o le associazioni rappresentative dei lavoratori fanno delle segnalazioni ovvero quando si riscontrino malattie professionali.

L’attività di ispezione: La responsabilità dell’impresa

Per garantire il rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro è possibile che vengano eseguite delle ispezioni da parte degli organi deputati alla vigilanza.

Gli stessi operano delle verifiche sulle condizioni di lavoro generali, sulla documentazione presente in azienda in materia di sicurezza, sui macchinari ed i materiali utilizzati a lavoro al fine di testarne buon funzionamento e qualità.

Alla fine dell’ispezione viene redatto un verbale in cui viene descritta l’attività svolta e ciò che si è rilevato.

Ai sensi dall’articolo 300 del decreto già menzionato, si può affermare che la responsabilità, per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro, ricade in prima battuta in capo al datore di lavoro; ciò non toglie che possano concorrere in responsabilità anche il dirigente, il preposto ed il medico.

L’importanza della sicurezza sul lavoro

Come si vede, la sicurezza sul lavoro e l’attività di vigilanza è veramente molto importante per garantire tranquillità e regolarità dell’attività lavorativa.

Proprio per questo gli organi deputati a tale attività sono sempre reperibili in tutto il territorio, anche dai lavoratori stessi.

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