Dirigente, preposto e datore di lavoro: definizioni
In qualsiasi settore lavorativo, indipendentemente dall’ambito in cui una determinata azienda opera, esistono gerarchie ben precise finalizzate a garantire la miglior organizzazione possibile all’interno dell’ambiente di lavoro. La funzione della gerarchia è proprio quella di stabilire la posizione dei singoli lavoratori (compresa la dirigenza) al fine di garantire un ordine univoco, istituendo cariche interne e favorendo la creazione di un ordine aziendale stabile e duraturo.
Tuttavia, per quanto si possa creare un organigramma aziendale dettagliato e approfondito può capitare di far confusione tra le varie cariche esistenti.

Gerarchia aziendale: il dirigente, il preposto e il datore di lavoro
Spesso, infatti, la differenza tra un incarico lavorativo è piuttosto sottile, come si può notare prendendo in considerazione tre termini simili ma decisamente distinti nell’ambiente lavorativo: dirigente, preposto e datore di lavoro. Apparentemente le terminologie qui riportate si somigliano, ma nella realtà dei fatti presentano sfumature non trascurabili.
- Il dirigente è colui che, all’interno di una società o un’azienda, dirige le attività della stessa, ne è a capo dal punto di vista direzionale.
- Il preposto mantiene anch’egli una funzione direttiva, rimanendo però alle dipendenze del direttore, in quanto il suo operato ha a che fare con la sorveglianza e il controllo di uno o più settori nell’azienda.
- Il datore di lavoro, invece, è colui che garantisce la possibilità di lavorare, figura professionale avente alle proprie dipendenze un personale più o meno ampio a seconda della grandezza dell’azienda o della società.
Il ruolo del datore di lavoro
L’importanza del datore di lavoro è data dal fatto che egli sarà la prima persona con cui si interfacceranno i dipendenti di una determinata azienda. Senza l’operato del datore di lavoro, il quale farà in modo di ottenere le commesse da parte di vecchi e nuovi clienti, non vi sarebbe occupazione, il che fa ben comprendere la rilevanza di una simile figura professionale.
Il datore di lavoro guida l’assetto organizzativo dell’azienda e ha potere di nomina (garantendone sempre la formazione) dei dirigenti, degli addetti all’emergenza (primo soccorso/incendio), RSPP, preposto e medico competente. Redige il DVR, il documento di valutazione dei rischi, individuando i fattori di rischio, l’entità del rischio e il suo livello (basso/medio/alto). È tenuto inoltre a dotare il personale dei DPI (dispositivi di sicurezza individuale).
Il datore di lavoro ha la responsabilità di attuare gli obblighi relativi alla prevenzione e tutela della sicurezza in azienda, i quali si possono distinguere tra obblighi delegabili e obblighi non delegabili. Nella fattispecie, le attività che il datore di lavoro non può delegare al dirigente sono:
- la valutazione dei rischi in azienda, e quindi l’elaborazione del Documento di Valutazione dei rischi (DVR)
- la nomina del Responsabile del servizio Prevenzione e Protezione
La delega di funzioni da parte del datore di lavoro, ove non espressamente esclusa, è ammessa con i seguenti limiti e condizioni: a) che essa risulti da atto scritto recante data certa; b) che il delegato possegga tutti i requisiti di professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate; c) che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate; d) che essa attribuisca al delegato l'autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate; e) che la delega sia accettata dal delegato per iscritto.
Art. 16, comma 1, Dlgs 81/08
Il ruolo del preposto
Pur non avendo la stessa rilevanza di un dirigente, il preposto può essere posto a capo di interi settori e stabilimenti. Come già anticipato, il ruolo del preposto è proprio quello di sovrintendere alle operazioni del settore in cui è messo a capo, regolando i movimenti del personale alle sue dipendenze e pianificando interventi di modifica organizzativa dell’ambiente di lavoro. Prima ancora che ai dirigenti, è a lui che si rivolgono i dipendenti per risolvere le questioni più spinose nell’ambito lavorativo.
Il preposto è incaricato di controllare che i lavoratori rispettino le leggi e le norme aziendali, che facciano utilizzo corretto dei DPI e degli strumenti necessari a svolgere la propria mansione. Vigila sulla presenza di rischi immediati e dirige le operazioni di evacuazione.
Il ruolo del dirigente
Dopo aver fornito alcune definizioni generali in merito ai termini precedentemente riportati, analizziamo più in profondità le tre mansioni citate. Il ruolo del dirigente può essere svolto da più membri dell’azienda, tutti allo stesso livello: sono sempre di più le realtà commerciali che puntano ad una stratificazione dell’organigramma societario, in maniera tale da demandare funzioni differenti ai vari dirigenti, i quali restano pur sempre i principali punti di riferimento per i dipendenti.
Il dirigente può svolgere determinati doveri in sostituzione al datore di lavoro, quali la scelta dei lavoratori che verranno incaricati all’esecuzione delle misure antincendio e di primo soccorso, la nomina del medico competente, o la fornitura al personale dei dispositivi di sicurezza individuale (DPI). Allo stesso tempo però certi obblighi rimangono in capo esclusivamente al datore di lavoro.