FARMACI E LAVORO

I potenziali effetti collaterali di alcuni farmaci devono alzare il livello di attenzione sul lavoro

Ognuno di noi è consapevole dei rischi che si corrono se nel corso dell’attività lavorativa ci si trova sotto l’effetto dell’alcool; ma forse pochi sanno che altrettanto pericoloso può essere l’uso di alcuni farmaci.

Guidare l’auto, utilizzare macchinari, svolgere attività a rischio fisico elevato richiede concentrazione e
prontezza di riflessi. Occorre fare attenzione a molte cose contemporaneamente ed essere capaci di reagire nel modo giusto e rapidamente quando capita qualche imprevisto.
Per questo motivo chiunque svolga queste attività dovrebbe essere riposato ed in buone condizioni fisiche e, se necessario, dovrebbe poter sostare ogni tanto e riposare un po’. Alcuni farmaci, sia prescritti che acquistabili senza presentare la ricetta, possono influenzare sia la concentrazione che i riflessi e, di conseguenza, avere ripercussioni negative sull’operatività

Le sostanze che possono compromettere la capacità lavorativa sono numerose, così come diversi sono i meccanismi con cui causano questo effetto: ad es. diminuendo il livello di concentrazione, provocando sonnolenza e vertigini. In genere, è, però, difficile stabilire con precisione in che misura ciò avvenga nei singoli individui e per i singoli farmaci.
Le categorie di farmaci che danno più frequentemente o in misura maggiore pericolo recano sulla confezione la dicitura “può alterare la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari”.

Farmaci 4

Ma quali sono questi farmaci?

Ansiolitici. Le benzodiazepine inducono sedazione e sonnolenza. Nonostante la diffusione d’impiego, i possibili rischi per chi si mette al volante o utilizza macchinari sono spesso sottostimati. In base ai risultati degli studi che hanno valutato gli effetti dell’assunzione di ansiolitici sulla guida, chi fa uso di questi farmaci corre un rischio di incidenti stradali 5 volte superiore a chi non ne fa uso. È bene ricordare che le benzodiazepine possono pregiudicare in modo sensibile la capacità di guida o lavorativa per alcune ore soprattutto quando vengono assunte per la prima volta. L’effetto è potenziato dall’alcool.

Antidepressivi e antipsicotici. Manifestano effetti sedativi particolarmente pronunciati alle prime somministrazioni. Soprattutto nelle forme più gravi è la malattia stessa, tuttavia, a precludere la guida o le attività lavorative pericolose, che potrebbero essere vietate esplicitamente al paziente dal medico stesso.

Antistaminici. La sonnolenza associata agli antistaminici tradizionali è un effetto ben noto. Questi farmaci diminuiscono la vigilanza e possono aumentare i rischi di incidente.
Gli antistaminici più recenti [es. cetirizina (es. Zirtec), loratadina (es. Clarityn)], per le loro caratteristiche chimiche non sembrano, ai dosaggi terapeutici, ridurre la vigilanza, anche se non si può escludere completamente l’eventualità che possano causare sonnolenza. La scelta di questi principi attivi sembra quindi più opportuna, soprattutto per chi svolge attività lavorative.

Antiipertensivi. Possono causare, alle prime assunzioni, brusche riduzioni della pressione arteriosa, con conseguenti vertigini e senso di svenimento, e in qualche caso sonnolenza. L’inizio del trattamento impone, quindi, attenzione.

Insulina e ipoglicemizzanti orali. I diabetici in terapia con questi farmaci presentano il rischio di crisi ipoglicemiche, che possono alterare la lucidità mentale e di conseguenza la capacità lavorativa. Alcune condizioni, come un utilizzo non corretto dei farmaci oppure il salto o ritardo di un pasto possono scatenare una crisi anche in pazienti con diabete ben stabilizzato. Precauzione d’obbligo per tutti i diabetici è di avere sempre a portata di mano caramelle, biscotti, grissini, fette biscottate o qualsiasi altra fonte di zuccheri da ingerire rapidamente ai primi sintomi (es. sudorazione, agitazione, tachicardia).
L’elenco non è completo per cui vale sempre il consiglio di chiedere ulteriori informazioni al vostro medico curante o al farmacista di fiducia.

a cura del Dott. Filippo Lora, Farmacista

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