Errori fortuiti, errori fatali

OGNI ATTREZZATURA DI LAVORO DEVE ESSERE: ADEGUATA, CONTROLLATA, USATA CON ATTENZIONE E NEL RISPETTO DELLE REGOLE PER SCONGIURARE ERRORI CON POTENZIALI ESITI NEGATIVI, ANCHE GRAVI

Quando si parla di aziende e sicurezza il pensiero va quasi automatico anche alle attrezzature di lavoro. Molte volte si fa riferimento alla loro terminologia, funzionamento, alle abilitazioni necessarie per l’utilizzo, etc..

In questo articolo, invece, vorrei soffermarmi sugli errori comuni, talvolta banali, ma che possono causare gravi infortuni o addirittura decessi.

Facciamo un passetto indietro. Il D.Lgs. 81/08 definisce l’attrezzatura di lavoro come qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto, inteso come il complesso di macchine, attrezzature e componenti necessari all’attuazione di un processo produttivo, destinato ad essere usato durante il lavoro (Titolo III, Capo I, art.69).

Successivamente, con l’Accordo Stato Regioni del 22/02/2012 sono state individuate le attrezzature di lavoro per le quali è richiesta una specifica abilitazione degli operatori, nonché le modalità per il riconoscimento di tale abilitazione, i soggetti formatori, la durata, gli indirizzi ed i requisiti minimi di validità della formazione.

Tra queste, una tra le attrezzature di lavoro più diffuse, e sulla quale ci soffermeremo in questa sede è il carrello elevatore, anche conosciuto come muletto.

 

Responsabilità

I carrellisti, come tutti i lavoratori, hanno specifiche responsabilità, e cioè:

  • La sicurezza propria e degli altri: il carrello elevatore può diventare pericoloso per errori o disattenzioni del conducente.
  • La protezione del carico: il carrellista non deve mai dimenticare che è suo dovere evitare la caduta o il danneggiamento del carico che gli è stato affidato.
  • La cura del carrello: il carrello elevatore è un mezzo di grande valore e il conducente deve curarsi di trattarlo come fosse un mezzo proprio.
movimentazione del carrello elevatore

I 5 errori più comuni

1. Non indossare la cintura di sicurezza: Il carrello elevatore (a norma) ha una struttura concepita in modo da proteggerti in caso di rovesciamento. Non è vero che, se non sei vincolato alla cintura, riesci a saltare fuori e salvarti. O quantomeno, le probabilità che tu riesca a farlo sono molto, molto inferiori a quelle che tu possa rimanere schiacciato.

2. Non conoscere la portata del mezzo: Il sovraccarico è tra le cause principali del ribaltamento del carrello elevatore. È importante verificare la portata del mezzo, in funzione della distanza del baricentro del carico rispetto al dorso delle forche e rispetto all’altezza di presa o di posa. Per questo, sul carrello elevatore dovrebbe essere ben leggibile il diagramma delle portate. Mentre spesso, non c’è proprio o è talmente usurato da essere incomprensibile. Potresti andare fuori lo standard della portata nominale, e non saperlo.

3. Usare accessori “non a norma”: Molto spesso vengono “aggiunti” accessori, quali ceste per sollevare persone o prolunghe per forche, che o non sono a norma o quantomeno non sono certificate per il tuo carrello. Ad esempio, le prolunghe per le forche modificano completamente le condizioni di stabilità del carrello, progettato per sollevare determinati carichi. Usandole, allontani il baricentro del carico ed aumenti il momento ribaltante del carrello. Ed è più facile che si ribalti (errore n. 2). Se porti la cintura, forse, non ci lasci la pelle (errore n.1).                                 

4. Errori di manovra: puoi avere tutta la passione e l’esperienza che vuoi con i muletti, ma ci sono un paio di leggi della fisica che non puoi mai dimenticare. Come la forza centrifuga. Se si affronta una curva a velocità sostenuta, si frena di colpo il carrello o si tiene il carico in alto in una traiettoria curvilinea, queste situazioni aumentano tantissimo il rischio di rovesciamento.

5. Dimenticarsi degli altri: carrello che guidi può essere perfettamente a norma e dotato di tutti i dispositivi, oggi anche elettronici, di sicurezza passiva e attiva. Ma la sicurezza delle altre persone dipende da te e solo da te. Viaggia con forche abbassate. In corrispondenza di angoli bui rallenta o frena e segnala la tua presenza. Fallo anche in presenza di varchi o porte. In caso di retromarcia, guarda sempre indietro e, in caso di visibilità impedita, chiedi l’aiuto di una seconda persona. Vai piano. Obbliga i pedoni ad allontanarsi dal tuo raggio di azione. Non sollevare mai persone sulle forche.

Leggi anche “Che cos’è la Legionella e dove possiamo trovarla”.

Ing. Marino Frasson

Ing. Marino Frasson

Docente Formatore Attrezzature

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