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Ogni ambiente lavorativo può esporre i lavoratori a diversi tipi di rischi. I rischi possono essere sia fisici sia psico-sociali, a seconda della mansione svolta e al settore di appartenenza.
Uno tra questi è il rischio elettrico, che andremo ad analizzare nei successivi paragrafi.
L’esposizione al rischio elettrico è potenzialmente possibile in ogni luogo ove è presente una fonte di alimentazione di natura elettrica. Infatti, con la definizione rischio elettrico, si fa riferimento ad ogni possibile rischio derivato dall’uso di corrente elettrica.
Questo rischio deriva dal contatto diretto o indiretto con una parte attiva e non correttamente protetta di un impianto elettrico.
I settori più esposti al rischio elettrico sono generalmente quelli a stretto contatto con impianti elettrici e/o sistemi sotto tensione come: edile, metalmeccanico e gli istituti ospedalieri.
Le normative che regolano questi aspetti sono:
Per garantire la sicurezza dei lavoratori è indispensabile fare una valutazione del rischio elettrico tenendo conto di aspetti quali fonti di rischio, caratteristiche e condizioni specifiche dei processi, nonché del luogo di lavoro e degli impianti presenti. In caso di variazioni dei processi o delle specifiche è necessario rivedere la valutazione.
Esistono differenti misure di prevenzione per i lavoratori esposti al rischio elettrico. Per tutelare le parti esposte è necessario che impianti e attrezzature siano a norma, devono essere presenti i documenti di progetto e di verifica e soggetti a manutenzione periodica. È fondamentale, per i lavoratori esposti a rischio elettrico, partecipare ai corsi di formazione relativi alle procedure da seguire per garantire al massimo la sicurezza sul luogo di lavoro, come quelli che propone Obiettivo Ambiente.
Oltre alla formazione e alla continua informazione a cui agli addetti è necessario siano sottoposti, esistono dispositivi di protezione individuali, tecnicamente denominati DPI, per proteggersi da folgorazioni ed ustioni.
I DPI sono attrezzature che servono a proteggere le parti del corpo riducendo i rischi, in questo caso elettrici. I DPI comprendono ad esempio: guanti isolanti, indumenti di protezione, scarpe antistatiche, caschi etc.
Ogni impresa deve, inoltre, effettuare regolari manutenzioni agli impianti ed alle attrezzature, rispettando le normative sopra citate, e utilizzando appositi dispositivi tecnici. Le revisioni devono essere svolte da personale qualificato. Oltre alle verifiche periodiche sono indispensabili anche le relative certificazioni che attestano lo stato di ogni elemento.
L’impianto di messa a terra, che deve essere presente al fine di proteggere persone e cose da tensioni anomale, va denunciato agli enti preposti tra cui l’Inail tramite il portale CIVA. La pratica di denuncia o di richiesta di matricola può essere richiesta anche ai tecnici di Obiettivo Ambiente.
L’elettrocuzione, o folgorazione, può avvenire tramite contatto diretto, contatto indiretto o arco elettrico.
Gli effetti fisici causati possono variare in base alla durata dell’esposizione, alla frequenza ed all’intensità della corrente.
I danni possono essere ipersensibilizzazione e/o ustioni nel caso di contatto breve o corrente a bassa intensità, e, nei casi più gravi, danni cardiaci, muscolari e nervosi.
Oltre ai danni alla persona, bisogna indicare che una delle conseguenze più frequenti, causate dal rischio elettrico, è l’incendio.
I corsi di formazione di Obiettivo Ambiente riguardanti la Sicurezza sul Lavoro e la Valutazione dei Rischi fungono da piano di prevenzione contro infortuni sul lavoro, anche di grave entità.
Obiettivo Ambiente adotta un sistema di gestione per la qualità e per la salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Il nostro sistema è certificato da Rina Services S.p.A. secondo le norme Iso 9001 e Iso 45001 per i settori EA Servizi di Ingegneria (34) Manutenzione presidi antincendio (18) Commercio (29) Servizi di Consulenza (35) Istruzione (37).
Obiettivo Ambiente crede nella legalità per un mercato corretto e leale. In data 14 novembre 2016 ha adottato un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo integrato ai sensi del D.Lgs. 231/01 [Modello 231], con l’intento di formalizzare i principi, le regole e le procedure, finalizzati a
prevenire comportamenti illeciti da parte di soggetti interni ed esterni [Destinatari].
È stato nominato un Organismo di Vigilanza [OdV] con il compito di vigilare sull’osservanza e sul funzionamento del Modello 231 e dei suoi protocolli, per comunicare con l’OdV è stata attivata la casella di posta odv@obiettivoambiente.com.
Il Modello 231 comprende il Codice Etico, qui consultabile. A tutti i Destinatari è richiesto il rispetto dei precetti in esso individuati e di conformare di conseguenza i propri comportamenti.
Obiettivo Ambiente si impegna a proteggere i dati personali di ogni persona fisica nonché le libertà fondamentali costituzionalmente garantite nel rispetto del Regolamento Europeo 2016/679 (“Regolamento UE ”) relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali nonché alla libera circolazione di tali dati (“ Dati Personali”).
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