Siamo quasi alla fine dell’anno ed è tempo di bilanci. Non tutti, però, sono positivi. Come quello riguardante le vite perse nei luoghi di lavoro.
Quanti infortuni sul lavoro ci sono stati quest’anno in Italia? Quanti di questi sono stati mortali? Oltre 445.000 denunce per infortunio e oltre mille vittime nei primi dieci mesi dell’anno (Fonte INAIL): sono numeri esorbitanti.
Soprattutto se si pensa che dietro quei numeri ci sono nomi, storie, vite. C’è chi era padre di famiglia e chi avrebbe dovuto sposarsi a breve; chi la mattina aveva salutato mamma e papà prima di recarsi a lavoro e chi li aveva troppo lontani per salutarli; chi era sul fiorire della giovinezza e chi forse aveva i capelli troppo bianchi per salire su quel ponteggio.
Il governo nel D.Lgs. 81/08 ha organizzato la disciplina della sicurezza nei luoghi di lavoro, specificandone tutte le norme relative alla prevenzione e protezione di infortuni. Ha, inoltre, reso obbligatoria la formazione del personale aziendale, indipendentemente dall’inquadramento contrattuale ed economico. Secondo il D.Lgs. 81/08, nonché l’Accordo Stato Regioni del 21/12/11, infatti, ogni lavoratore deve ricevere la formazione prevista per il proprio ruolo e per il contesto in cui opererà, prima dell’entrata in servizio effettivo, da completarsi entro 60 giorni dalla data di assunzione.
Lo scorso ottobre, inoltre, ha approvato il D.L. 146/21 che rafforza poteri e dotazioni dell’Ispettorato nazionale del lavoro e inasprisce le sanzioni alle imprese.
Di sicuro la formazione è importante: tutto inizia dalla conoscenza. Obiettivo Ambiente aiuta le aziende in questo senso offrendo Corsi diversificati, per durata e programmi, in base al corretto livello di rischio.
Ma oltre la conoscenza ci dev’essere la consapevolezza. Le aziende che adottano una cultura basata sulla sicurezza presentano una probabilità minore di subire un infortunio, o comunque non lo presentano in maniera grave. Ricordiamo che il rischio non si può estinguere del tutto, ma si può limitare. Una tagliatrice, una pressa o una qualsiasi altra macchina ha in se stessa il rischio, per eliminarlo bisognerebbe non avere quel macchinario. Quel rischio, però, può essere limitato conoscendo la macchina, conoscendo come utilizzarla in modo sicuro e scegliendo la sicurezza in ogni fase aziendale.
Le aziende che scelgono la sicurezza in tutte le sue forme sono quelle che noi definiamo “virtuose”. Non si limitano cioè alla formazione obbligatoria, ma approfondiscono e si aggiornano continuamente sulla sicurezza legata ai vari rischi aziendali e fanno tutto ciò che è in loro potere per proteggere dipendenti e visitatori da incidenti e malattie legate al lavoro.
L’ISO 45001 è lo standard internazionale di riferimento per i sistemi di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro. Oggi sempre più aziende ci richiedono questa certificazione e noi di Obiettivo Ambiente siamo orgogliosi di aiutare le imprese italiane a fornire un ambiente di lavoro più sano e sicuro per chi l’azienda la vive giornalmente o è lì solo occasionalmente.
Obiettivo Ambiente garantisce a ogni azienda un’offerta completa in sicurezza: formazione, consulenza e certificazioni, con modalità qualificate, efficienti ed economicamente vantaggiose.
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Obiettivo Ambiente adotta un sistema di gestione per la qualità e per la salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Il nostro sistema è certificato da Rina Services S.p.A. secondo le norme Iso 9001 e Iso 45001 per i settori EA Servizi di Ingegneria (34) Manutenzione presidi antincendio (18) Commercio (29) Servizi di Consulenza (35) Istruzione (37).
Obiettivo Ambiente crede nella legalità per un mercato corretto e leale. In data 14 novembre 2016 ha adottato un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo integrato ai sensi del D.Lgs. 231/01 [Modello 231], con l’intento di formalizzare i principi, le regole e le procedure, finalizzati a
prevenire comportamenti illeciti da parte di soggetti interni ed esterni [Destinatari].
È stato nominato un Organismo di Vigilanza [OdV] con il compito di vigilare sull’osservanza e sul funzionamento del Modello 231 e dei suoi protocolli, per comunicare con l’OdV è stata attivata la casella di posta odv@obiettivoambiente.com.
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