Rischio biologico, dove si trova?

Partendo dal presupposto che una possibilità di rischio biologico esiste in qualsiasi attività domestica, grazie alla tecnologia e ai corsi di formazione, nel tempo, c’è stata una rilevante diminuzione del rischio biologico all’interno delle aziende.

Detto ciò va però ricordato che ci sono ancora dei settori in cui il rischio biologico è sempre molto alto. Come ad esempio i laboratori di ricerca, le aziende agroalimentari, le aziende farmaceutiche e tutte quelle imprese che operano nel campo del trattamento e smaltimento dei rifiuti.

Tra le aziende più soggette al rischio biologico vanno considerate anche le strutture ospedaliere, i supermercati, gli aeroporti. Queste sono tutte attività in cui non si trattano direttamente gli agenti che possono scatenare il rischio biologico, ma che per via dell’alto numero di lavoratori che frequentano i locali dell’azienda, la carica batterica o virale è molto elevata.

Risulta dovere assoluto del datore di lavoro, quello di fornire ai propri collaboratori tutti gli strumenti appropriati e necessari per proteggere il corpo, in base alla natura delle mansioni.
L’obbligo di impiegare i DPI è stato regolamentato dal “Testo unico in maniera di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro”, indicato in ambito legislativo con l’acronimo TUSL, tramite il Decreto legislativo del 9 aprile 2008, articolo 74, comma 1.

rischio biologico

Precauzioni standard contro il rischio biologico

Le precauzioni standard per prevenire la contaminazione biologica consistono in una serie di regole semplici a cui attenersi obbligatoriamente. Costituiscono l’insieme delle misure di barriera e dei comportamenti volti a prevenire e contenere la trasmissione dei microrganismi e vanno eseguite durante attività che prevedono un possibile contatto accidentale con materiale biologico o quando si maneggiano strumenti o attrezzature che possono essere contaminate.

Le principali misure sono:

  • Igiene e lavaggio mani: il lavaggio frequente delle mani con sapone e acqua calda è riconosciuto come la più importante misura per ridurre il rischio di trasmissione di microrganismi;
  • Uso di DPI (guanti, camici, mascherine, occhiali);
  • Prevedere adeguate procedure di decontaminazione, pulizia, disinfezione e/o sterilizzazione di presidi e attrezzature;
  • Accurata sanificazione e sterilizzazione di superfici e ambienti sono un valido strumento per ridurre significativamente la carica microbica;
  • Gestire correttamente il trasporto dei campioni di materiale biologico indossando guanti di protezione e controllando che il campione sia ermeticamente chiuso e che la parte esterna del contenitore non sia contaminata;
  • Utilizzare sempre asciugamani di carta monouso;
  • Uso di salviettine igieniche e liquidi disinfettanti sono gesti quotidiani da ripetere con costanza.
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