Tra gli obblighi del datore di lavoro in relazione a salute e sicurezza dei luoghi di lavoro non possiamo trascurare l’importanza della verifica di messa a terra: un controllo periodico previsto dal DPR 462/01 che impone a tutti i datori di lavoro con almeno un lavoratore nella propria azienda di far eseguire la verifica di messa a terra sugli impianti elettrici con periodicità biennale o quinquennale. La verifica, finalizzata a scongiurare incidenti provocati dal mal funzionamento di impianti e dispositivi elettrici, può essere svolta unicamente da organismi abilitati.
La normativa tuttavia non si limita a imporre la verifica ma richiede anche di effettuare la denuncia della messa a terra agli enti preposti, con comunicazione dell’organismo che effettua tale verifica.
Originariamente la denuncia veniva comunicata all’INAIL e all’ARPAV tramite un semplice modulo compilato e corredato dalla dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico, versando un bollettino da 30 Euro e inviando il tutto con raccomandata. INAIL doveva quindi assegnare all’azienda la matricola dell’impianto. Il passaggio finale con l’assegnazione delle matricole però per molte aziende non è andato a buon fine, a causa di intoppi e ritardi burocratici legati alla grande quantità di pratiche da gestire, ritardi che talvolta si sono trasformati in smarrimenti. Un significativo progresso si è verificato con il passaggio alla gestione telematica delle comunicazioni di messa a terra: l’INAIL ha introdotto in maggio 2019 il servizio online denominato CIVA (Certificazione e Verifica di Impianti e Apparecchi).
INAIL, attraverso il CIVA, ha l’obiettivo di fornire a tutte le aziende che lo richiedono il numero di matricola che attesta la regolarità di comunicazione.
È necessario che ogni azienda utilizzi il CIVA: chi non ha mai inviato la denuncia di messa a terra è sufficiente che trasmetta la documentazione. Le aziende che avevano già inviato la denuncia anni addietro devono comunque rinviare tutto per ottenere la matricola: chi può esibire la ricevuta del bollettino di 30 Euro non deve effettuare nuovamente il pagamento.
INAIL con il nuovo servizio online ha iniziato a fornire le matricole alle Aziende che finalmente possono dire di aver completato l’iter per la denuncia e possono procedere con la verifica di messa a terra senza incorrere nelle sanzioni previste dalla normativa.
Tramite il portale CIVA le aziende devono effettuare non solo la denuncia di impianti di messa a terra ma anche:
• Denuncia d’impianti a protezione da scariche atmosferiche
• Messa in servizio e immatricolazione delle attrezzature di sollevamento
• Riconoscimento di idoneità dei ponti sollevatori per autoveicoli
• Prestazioni su attrezzature di sollevamento non certificate CE
• Messa in servizio e immatricolazione di ascensori e montacarichi da cantiere
• Messa in servizio e immatricolazione di apparecchi a pressione singoli e nel complesso
• Approvazione del progetto e verifica del primo impianto di riscaldamento
La normativa riguardante la corretta gestione degli impianti elettrici non deve essere intesa come l’ennesimo adempimento imposto e mal tollerato: prevenire la situazione di pericolo perché non diventi emergenza è segno di lungimiranza, ben venga l’attenzione degli enti preposti quando diventa guida ad una corretta gestione. Preparati professionisti specializzati di Obiettivo Ambiente sono a disposizione delle aziende per il necessario supporto tecnico alla prevenzione del rischio elettrico.
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