Rischio Vibrazione

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Il rischio derivato dall’esposizione a vibrazioni fa parte di quella serie di rischi specifici che devono essere valutati mediante apposita relazione tecnica e che devono essere contenuti nel Documento di Valutazione del Rischio. Le vibrazioni fanno parte degli agenti fisici.

Le vibrazioni sono presenti negli ambienti di lavoro dove i lavoratori utilizzano utensili (anche azionati dalla forza umana), attrezzature di lavoro, impianti e macchine mantenendo contatto con l’attrezzatura. Il contatto, diretto o indiretto, con la sorgente vibrante consente la trasmissione delle vibrazioni a diversi apparati del lavoratore. Le vibrazioni possono essere suddivise in due tipologie:

  • Vibrazioni a carico del sistema mano-braccio: sono quelle trasmesse agli arti superiori del lavoratore e sono solitamente generate da utensili o attrezzature manuali;
  • Vibrazioni a carico del corpo intero: sono quelle vibrazioni trasmesse a tutto il corpo del lavoratore e sono solitamente generate da mezzi con conducente a bordo sia seduto che in piedi.

La valutazione del rischio derivato da vibrazioni deve essere eseguita da un tecnico specializzato in grado di effettuare le misure accelerometriche (si, la vibrazione è un agente fisico che si misura in m/s2) necessarie all’elaborazione di scenari espositivi che rappresentino il più fedelmente possibile l’esposizione dei lavoratori alle vibrazioni. La valutazione del rischio derivato da vibrazioni è composta da più fasi:

  • Censimento di tutte le sorgenti potenzialmente in grado di trasmettere vibrazioni al lavoratore
  • Rilievo accelerometrico di tutte le sorgenti individuate;
  • Individuazione dei tempi di esposizione di ogni lavoratore ad ogni sorgente;
  • Elaborazione mediante appositi software di calcolo dei dati raccolti sul campo;
  • Valutazione di tutti gli scenari espositivi individuati;
  • Individuazione delle misure di miglioramento da attuare.

La valutazione del rischio ha quindi come scopo quello di individuare le misure di miglioramento da attuare. Nel caso delle vibrazioni gli interventi attuabili sono per esempio la sostituzione di una attrezzatura vibrante con una automatizzata che non richieda l’intervento diretto dell’uomo oppure la riduzione del tempo di esposizione.

I lavoratori esposti a vibrazioni sono soggetti alla sorveglianza sanitaria.

Al termine della valutazione del rischio rumore il servizio di prevenzione e protezione aziendale programma una nuova valutazione dopo 4 anni (come per tutti i rischi fisici) oppure qualora venissero introdotte nuove sorgenti rumorose nel processo produttivo.

N.B.: Nel 99% dei casi le sorgenti di vibrazioni sono anche sorgenti di rumore, pertanto la valutazione del rischio vibrazioni richiede anche la valutazione del rischio rumore.


APPROFONDIMENTI

“Come vengono misurate le vibrazioni?” Con un accelerometro. L’accelerometro viene mantenuto saldamente a contatto con l’utensile utilizzato (nel caso di vibrazioni mano-braccio) oppure posizionato sul sedile del mezzo sopra il quale il lavoratore di siede; Misura le accelerazioni che avvengono sui tre assi dello spazio (x,y,z).

“Esistono DPI contro le vibrazioni?” Si, esistono dei guanti che smorzano le vibrazioni, tuttavia non garantiscono una consistente riduzione delle vibrazioni trasmesse al lavoratore.

“Se non si può intervenire con i DPI, cosa faccio?” Quello che si può fare è intervenire a livello organizzativo ovvero diminuendo il tempo di esposizione alternando le lavorazioni gravose con lavorazioni che non espongono a vibrazioni, oppure sostituendo le attrezzature di lavoro con attrezzature provviste di smorzatori o che comunque abbiano una emissione limitata di vibrazioni.

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