L’inquinamento da rumore, come tutte le altre forme di inquinamento alle quali siamo quotidianamente sottoposti, può provocare notevoli danni sia alla salute fisica e mentale dell’uomo, sia all’ambiente circostante. Quindi, deve essere monitorato e limitato il suo impatto.
Quando si parla di valutazione di impatto acustico si intende uno studio approfondito che ha lo scopo di verificare se un’attività o un’infrastruttura può o meno arrecare danno, superando i limiti consentiti dalle leggi vigenti in materia di inquinamento acustico.
I rumori, quindi, possono essere causa di inquinamento sonoro e, come tale, dev’essere limitato in modo da salvaguardare il benessere delle persone.
Vediamo di seguito quali sono le principali cause di questo tipo di inquinamento e come si valuta l’impatto acustico.
L’inquinamento acustico è causato dal rumore prodotto dalla maggior parte delle attività antropiche che si svolgono nelle aree urbane e fuori dai centri abitati, tra cui:
Queste ed altre numerose attività sono fonti di emissioni sonore che devono essere monitorate per limitare il loro impatto sull’ambiente e sull’uomo.
Per determinare e limitare l’impatto acustico ambientale la legge italiana prevede che sia stilata una Valutazione di impatto acustico, sia per le attività in fase di costruzione (in questo caso si parla di documentazione previsionale di impatto acustico) che per quelle già in essere.
Una valutazione di impatto acustico è un documento che attesta il livello di rumore generato da una determinata attività e percepibile nell’ambiente circostante. Può essere redatto esclusivamente da tecnici esperti di acustica ambientale, regolarmente iscritti ad un apposito elenco nazionale che fa capo al Ministero dell’Ambiente.
Le fasi della valutazione di impatto acustico sono regolamentate dalla Legge quadro sull’inquinamento acustico n. 447 del 26 ottobre 1995.
La valutazione può essere richiesta sia dal Comune in cui l’attività deve essere avviata, sia da altri Enti preposti, in seguito ad esposti o lamentele pervenute dai cittadini.
L’obbligatorietà di effettuare una valutazione di impatto acustico che, come abbiamo visto è disciplinata dalla legge n. 447 del 1995, è prevista in caso di realizzazione, modifica o potenziamento delle seguenti strutture e infrastrutture:
Sono escluse dall’obbligo della valutazione tutte quelle attività produttive, commerciali e professionali per le quali il rischio di inquinamento acustico è praticamente nullo, come per esempio uffici, studi medici, negozi per le vendite al dettaglio, ecc.
La valutazione di impatto acustico non ha una scadenza, quindi non deve essere rinnovata o aggiornata nell’arco di un determinato periodo.
È però obbligatorio provvedere ad una nuova valutazione dell’impatto acustico, nel momento in cui si proceda ad una qualsiasi modifica o ad un ampliamento dell’attività, o quando venga inserita una nuova fonte di rumore, tale da modificare i livelli sonori rilevati in precedenza.
È importante inoltre sottolineare che la Legge quadro sull’inquinamento acustico demanda alle Regioni il compito di determinare le modalità e i contenuti esatti della valutazione dell’impatto acustico.
La normativa determina che la valutazione di impatto acustico sia redatta esclusivamente da un tecnico specializzato in acustica ambientale, abilitato ad effettuare questo tipo di rilievi e regolarmente iscritto all’elenco consultabile dal sito del Ministero dell’Ambiente.
Il tecnico preposto durante la procedura di valutazione esegue le seguenti attività:
Obiettivo Ambiente srl offre servizi di consulenza ambientale e mette a disposizione, di chiunque abbia la necessità di effettuare una valutazione di impatto acustico, i suoi tecnici certificati competenti in acustica ambientale (TCA).
Disponendo inoltre di un vasto parco di strumentazioni per ogni tipologia di rilevazione fonometrica, Obiettivo Ambiente è in grado di fornire ai propri clienti una completa e tempestiva assistenza tecnico-legislativa in ogni ambito dell’acustica ambientale.
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