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I veicoli commerciali che trasportano merce su strada sono soggetti a precise norme sul fissaggio del carico. La normativa attualmente in vigore è esposta nel Decreto del 20 maggio 2018, in cui vengono stabiliti i requisiti minimi richiesti in caso di controlli tecnici.
La norma intende regolamentare le operazioni durante la fase di carico dei mezzi, dando evidenza che un carico posizionato in modo scorretto sul mezzo di trasporto potrebbe comportare danni strutturali al mezzo fino alla perdita di attrito su strada, arrivando a provocarne il ribaltamento.
Esaminando le sanzioni che ogni anno la polizia stradale commina agli autotrasportatori si osserva che lo scorretto posizionamento e fissaggio del carico è più frequente sui mezzi di piccole dimensioni, forse per la superficialità con cui si considera “libero” il carico perché di ridotte dimensioni. Ma così non è.
Molte aziende inoltre, ignorando la normativa, ritengono che la responsabilità di un eventuale sinistro derivante dal non corretto posizionamento dei carichi sia unicamente da attribuire all’autotrasportatore. Non è affatto cosi!
La normativa definisce chiaramente le corrette modalità di carico dei mezzi, il fissaggio del carico, le ispezioni, le fasi di preparazione del carico, i piani di carico, le operazioni di carico, i metodi di fissaggio del carico, i sistemi di ancoraggio e bloccaggio, ecc. Altrettanto chiaramente viene definita la filiera di responsabilità in caso di sinistro ovvero: autotrasportatore, proprietario, azienda che ha effettuato il carico del mezzo
L’azienda mittente della spedizione ha la responsabilità di istruire il proprio personale sulle corrette tecniche di posizionamento dei carichi. Spesso si riscontra invece che il magazziniere non ha nessuna conoscenza delle regole secondo cui caricare la merce sul mezzo, non conosce il baricentro di carico del mezzo stesso che spesso arriva già in parte carico in azienda, non conosce la portata massima del mezzo, rendendo approssimativa la procedura di carico.
La società deputata allo scarico allo stesso tempo ha il dovere non solo di istruire il proprio autista sulle modalità di carico del mezzo ma anche sulle corrette tecniche dei legaggio del carico (caricare bombole segue logiche completamente diverse che caricare bancali!), nonchè la corretta pianificazione e posizionamento del carico sul mezzo stesso.
Obiettivo Ambiente, ente di formazione accreditato presso la Regione Veneto, in attuazione a quanto stabilito dal Decreto Ministeriale n. 215 del 19 Maggio 2017 con riferimento alla verifica su strada della fissazione del carico, effettua corsi di formazione specializzati con personale appartenente alle forze dell’ordine quotidianamente impegnate nella verifica del rispetto della normativa.
Obiettivo Ambiente organizza su richiesta corsi di formazione ad hoc presso l’azienda in funzione dello specifico materiale movimentato e dei rischi connessi. Per approfondimenti contattare l’Ufficio Formazione.
RSPP e Docente Formatore
Obiettivo Ambiente adotta un sistema di gestione per la qualità e per la salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Il nostro sistema è certificato da Rina Services S.p.A. secondo le norme Iso 9001 e Iso 45001 per i settori EA Servizi di Ingegneria (34) Manutenzione presidi antincendio (18) Commercio (29) Servizi di Consulenza (35) Istruzione (37).
Obiettivo Ambiente crede nella legalità per un mercato corretto e leale. In data 14 novembre 2016 ha adottato un Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo integrato ai sensi del D.Lgs. 231/01 [Modello 231], con l’intento di formalizzare i principi, le regole e le procedure, finalizzati a
prevenire comportamenti illeciti da parte di soggetti interni ed esterni [Destinatari].
È stato nominato un Organismo di Vigilanza [OdV] con il compito di vigilare sull’osservanza e sul funzionamento del Modello 231 e dei suoi protocolli, per comunicare con l’OdV è stata attivata la casella di posta odv@obiettivoambiente.com.
Il Modello 231 comprende il Codice Etico, qui consultabile. A tutti i Destinatari è richiesto il rispetto dei precetti in esso individuati e di conformare di conseguenza i propri comportamenti.
Obiettivo Ambiente si impegna a proteggere i dati personali di ogni persona fisica nonché le libertà fondamentali costituzionalmente garantite nel rispetto del Regolamento Europeo 2016/679 (“Regolamento UE ”) relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali nonché alla libera circolazione di tali dati (“ Dati Personali”).
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Obiettivo Ambiente è Organismo di Formazione accreditato dalla Regione del Veneto per la formazione continua. Codice ente 4389.
Obiettivo Ambiente è iscritta nell’elenco dei Soggetti Proponenti qualificati sugli avvisi del Conto di Sistema di Fondimpresa.
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