Morti ed Infortuni sul Lavoro: Analisi di una Emergenza Continua
In Italia la sicurezza sul lavoro continua ad essere una questione irrisolta: ben 212 morti sul lavoro solo nei primi tre mesi del 2019
Il 1° Maggio, festa del Lavoro ed il 28 Aprile, giornata mondiale della Sicurezza sul Lavoro, sono giorni che uniscono i lavoratori di tutto il mondo. È un’occasione preziosa per riflettere insieme sulla sicurezza e salute sul lavoro e, per chi opera come noi attivamente su questo fronte, sensibilizzare e diffondere dati reali su infortuni e morti sul lavoro, punti di riferimento di un’emergenza che sembra essere ancora distante dall’essere risolta nel nostro Paese.Grazie alla rinnovata attenzione dei media, siamo tutti informati, in tempo reale, sullo stillicidio quotidiano di morti e infortuni causati dal lavoro ma troppo spesso non consideriamo questi numeri nel quadro generale ed i costi per la società.
Più di due morti e mezzo al giorno nei primi tre mesi
Nonostante le numerose discussioni e le tante direttive sulle misure da adottare, la questione sicurezza sul lavoro in Italia continua ad essere una nota piuttosto dolente. I primi mesi del 2019, nonostante l’ottimismo iniziale, hanno riportato risultati pessimi per quanto riguarda i decessi e, più in generale, gli incidenti sul posto di lavoro. I numeri sono chiari: le misure di sicurezza adottate in Italia sono, evidentemente, ancora insufficienti e/o non adeguatamente rispettate da datori di lavoro e lavoratori stessi.

Nei mesi di gennaio, febbraio e marzo sono stati registrati già 212 decessi sul lavoro (escludendo dalle stime quelli avvenuti durante il tragitto tra la casa ed il posto di lavoro). Numeri che fanno rabbrividire: si parla, praticamente, di più di due morti e mezzo al giorno. Gli infortuni in generale segnano un significativo aumento dell’1,9% con circa 3.000 infortuni in più rispetto al 1° trimestre dell’anno precedente (da circa 154.800 a 157.700).
I Costi degli Infortuni
Utilizziamo, ora, il valore economico di un infortunio per mettere in luce quanto esso possa costare ad un’azienda. Aumentare la consapevolezza di come gli infortuni e le malattie professionali possano avere un impatto anche serio sulla redditività di un’azienda è un primo passo per identificare la gravità di questa situazione che anno dopo anno peggiora sempre più, quindi da considerarsi emergenza, nel significato di situazione che richiede un intervento immediato.
Riportiamo come esempi, le quantificazioni di infortuni/malattie professionali di diverso genere, calcolati secondo il modello di calcolo definito dalla OSHA. Si precisa che l’Azienda paga sempre i costi indiretti, mentre la misura in cui il datore di lavoro paga i costi diretti dipende dalla natura della polizza di assicurazione infortuni sul lavoro del datore di lavoro.

Come Fare?
Le soluzioni sono, probabilmente, sotto gli occhi di tutti. La legge italiana prevede una serie di misure di sicurezza che sembrano adeguate a prevenire quante più situazioni a rischio, ma sempre meno frequentemente vengono attuate.
Ciò che serve, dunque, è una grossa presa di coscienza da parte dei datori di lavoro, spesso volti a guardare più al risparmio che alla sicurezza dei propri dipendenti e una maggiore consapevolezza dei lavoratori stessi, troppo spesso propensi ad accettare misure di sicurezza inferiori al dovuto per necessità, negligenza o mancata conoscenza dei propri diritti.
I numeri raccolti, comunque, restano piuttosto preoccupanti e necessitano di una repentina quanto decisa inversione: le cifre riportate, ricordiamolo, riguardano soltanto i primi tre mesi del 2019. Se il trend dovesse continuare ad essere questo non osiamo immaginare di fronte a cosa potremmo trovarci entro la fine dell’anno.
Obiettivo Ambiente Srl – Padova, 02/05/2019