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Le scaffalature metalliche sono le strutture maggiormente presenti e utilizzate in ogni azienda, per lo stoccaggio di merci in entrata e in uscita. Oltre che ad uso archivio documentale o deposito di beni di vario genere. In quasi tutte le aziende troviamo quindi scaffalature: leggere, pesanti, o cantilever, in magazzini automatizzati o più semplici depositi. Spesso queste strutture, poiché presenti in azienda da sempre, rischiano di essere considerate elementi statici e strutturali e per questo non incluse nella lista dei controlli periodici di sicurezza.
In realtà proprio la scaffalatura datata, soggetta a ripetute sollecitazioni strutturali derivanti dai carichi che sostiene, potrebbe rivelarsi un pericolo per il personale che opera nelle vicinanze. Così come le strutture utilizzate in modo scorretto, anche se di recente installazione. Infatti, dobbiamo purtroppo riscontrare che l’uso improprio delle scaffalature è all’origine di numerosi infortuni sul lavoro, così come l’inadeguata manutenzione e controllo delle stesse.
I controlli delle scaffalature sono normati dal D.Lgs. 81/08 cui più recentemente si è aggiunta la norma UNI EN 15635:2009 “Sistemi di stoccaggio statici di acciaio – utilizzo e manutenzione dell’attrezzatura di immagazzinaggio”.
Nella normativa si sottolinea la responsabilità del datore di lavoro di utilizzare l’attrezzatura secondo quanto previsto dalla valutazione del rischio e di far eseguire (almeno) annualmente un’ispezione dell’impianto da parte di personale esperto, adeguatamente formato.
Ogni azienda quindi deve nominare un responsabile (interno o esterno) per la sicurezza della scaffalatura (PRSES) che esegua un’ispezione almeno annuale redigendo un report. Vi saranno riportati due livelli di controllo:
• Primo livello – ispezione visiva (checklist) definita dal Servizio di Prevenzione e Protezione
• Secondo livello – ispezione visiva e strumentale/metrica da parte del PRSES
Chi controlla ha il compito di verificare per esempio che sia esposta la portata massima, che la scaffalatura sia stabile anche tramite ancoraggio al suolo, che i montanti siano provvisti di sistemi di protezione anti-urto, che non ci siano segni di rotture o corrosione, che le merci siano ben posizionate e bloccate per evitare il rischio di caduta dall’alto, che lo spazio tra le corsie sia adeguato per le manovre di carico/scarico.
Il PRSES oltre a verificare la regolarità formale e documentale dell’attrezzatura, nel corso della verifica di ogni singola scaffalatura andrà ad apporre sulle stesse i cartellini identificativi del livello di rischio riscontrato a causa dell’usura o danneggiamento subito, secondo la seguente classificazione:
• LIVELLO VERDE – richiede solo sorveglianza
• LIVELLO ARANCIO – danno pericoloso che richiede intervento il prima possibile
• RISCHIO ROSSO – danno molto grave che richiede un’azione immediata
Il controllo deve essere accurato e scrupoloso, perché una manutenzione carente o discontinua può comportare danni gravi e gravissimi non solo alle strutture ma anche e soprattutto ai lavoratori, con attribuzione di responsabilità a carico del datore di lavoro che ha anche l’obbligo di formare il personale sulle corrette modalità di utilizzo delle strutture stesse. Spesso infatti chi fa uso delle scaffalature non ha dimestichezza con la cartellonistica e le tabelle di carico. È compito del datore di lavoro preoccuparsi che venga impartito agli operatori uno specifico addestramento alla lettura delle segnalazioni apposte dal PRSES, in funzione a quanto previsto dal libretto di manutenzione ed uso delle scaffalature.
Non devono essere sottovalutati nemmeno i potenziali danni causati dalla scorretta movimentazione delle merci, quando i carrelli elevatori durante le operazioni di carico e scarico urtano i montanti o le parti strutturali della scaffalatura.
Diviene determinante pertanto:
• ispezionare periodicamente le scaffalature ed eseguire puntualmente la manutenzione;
• elaborare i report delle ispezioni corredandoli di documentazione, meglio se fotografica;
• formare il personale sull’uso delle attrezzature;
• addestrare gli operatori a riconoscere l’integrità delle scaffalature e a segnalare responsabilmente eventuali danneggiamenti riscontrati.
L’esperienza sul campo degli ultimi anni ci conferma nella convinzione dell’importanza dei controlli preliminari di verifica dello stato delle scaffalature come pure della necessità che l’incarico di responsabile per la sicurezza della scaffalatura (PRSES) sia affidato a persona qualificata e in aggiornamento continuo.
Obiettivo Ambiente fornisce su richiesta il corso per la formazione del personale sull’utilizzo delle attrezzature e scaffalature. Richiedi un preventivo.
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