L’utilizzo della Realtà Virtuale offre alle aziende un modo diverso – e più coinvolgente – di affrontare i temi di sicurezza, salute e ambiente.
Un’alternativa alla formazione tradizionale che, grazie a un approccio più pragmatico, riesce a rendere più interessanti tematiche generalmente percepite noiose e più realistici pericoli generalmente sottostimati.
Il ventaglio di scenari virtuali che si ricollegano all’ambito della salute e della sicurezza sul lavoro è in crescente aumento. Sono sempre più numerosi, infatti, i contesti di pericolo riprodotti in ambienti virtuali e sempre maggiore la precisione e l’aderenza di questi ultimi alla realtà.
Obiettivo Ambiente, da un anno a questa parte, si impegna per offrire ai propri clienti un’esperienza di formazione aggiornata, completa ed efficace.
Di seguito un quadro più dettagliato di alcuni degli scenari presenti nell’offerta formativa.
Questo scenario fornisce ai lavoratori un modo sicuro per esercitarsi nell’utilizzo delle attrezzature di protezione anticaduta così che possano opportunamente far fronte ai rischi legati ai lavori ad alta quota.
La formazione sulla sicurezza anticaduta comprende:
Il principale fattore di rischio è rappresentato dal mancato – o non corretto – utilizzo dei dispositivi di protezione individuale (imbracature, ganci di ancoraggio, elmetti ecc.).
Per i discenti che non adottano queste misure di sicurezza, quindi, la conseguenza non può che essere una vertiginosa caduta (virtuale) verso il suolo.
Questo scenario consente ai lavoratori di apprendere le procedure appropriate per lavorare negli spazi confinati.
Ai lavoratori viene richiesto, ad esempio, di identificare i DPI (dispositivi di protezione individuale) e i protocolli di sicurezza (rilevamento dei rischi, comunicazione adeguata ecc.) necessari per garantire uno svolgimento del lavoro in condizioni ottimali.
Gli ambienti che figurano in questo scenario sono reti fognarie, cisterne, condutture ecc.: ambienti, cioè, caratterizzati da limitate aperture di accesso e da una ventilazione naturale sfavorevole.
Tanto nello scenario virtuale quanto nella realtà, uno dei principali fattori di rischio all’interno di uno spazio confinato è l’intossicazione per inalazione di sostanze pericolose quali gas, vapori, fumi.
Per questo motivo, la scelta delle attrezzature di lavoro (come il treppiedi o il rilevatore di gas) e il corretto utilizzo dei DPI (come la maschera antigas) si rivelano, ancora una volta, determinanti perché i discenti possano portare a termine l’attività.
Grazie a una simulazione realistica di incendio, i lavoratori possono apprendere e praticare le procedure previste per la prevenzione e per la gestione dell’emergenza.
Norme di comportamento, manutenzione dei presidi antincendio, attivazione dell’allarme e modalità di evacuazione sono alcuni dei principali contenuti con cui i lavoratori possono confrontarsi all’interno dello scenario virtuale.
I principali fattori di rischio sono qui rappresentati dall’utilizzo mancato o scorretto dei presidi antincendio e dalla non immediata attuazione delle procedure di allarme ed evacuazione.
Gli eventuali errori commessi generano conseguenze che, per quanto realistiche, non hanno effetti sulla realtà e rendono per questo sicura la formazione.
Il discente può fare esperienza di cadute e lesioni a causa di attrezzature danneggiate o non adeguatamente indossate, inalazione di sostanze tossiche e ustioni, senza aver nulla da temere: al termine del corso, infatti, non avrà riportato alcuna ferita, ma, anzi, avrà acquisito consapevolezza, praticità e conoscenze decisamente più solide.
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Obiettivo Ambiente adotta un sistema di gestione per la qualità e per la salute e sicurezza negli ambienti di lavoro. Il nostro sistema è certificato da Rina Services S.p.A. secondo le norme Iso 9001 e Iso 45001 per i settori EA Servizi di Ingegneria (34) Manutenzione presidi antincendio (18) Commercio (29) Servizi di Consulenza (35) Istruzione (37).
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